Chiamami Brontolo

venerdì, settembre 15, 2006

Sulla (sterile) polemica riguardo alla partecipazione di Tocqueville alla festa di Azione Giovani

Ci ho pensato molto e ho letto altrettanto…post su blog vari e commenti a tali post che si sprecano per poter esprimere ognuno la propria “distinta” opinione sulla scelta di Tocqueville di partecipare alla festa di Azione Giovani.

Devo dire la verità, tanta perdita di tempo solo al fine di rimarcare inutili distinzioni anche minime, anziché cercare di capire quelle che a mio avviso sono le motivazioni di fondo di questa scelta di Tocqueville, mi dispiace e mi getta nel pessimismo cosmico di quel pensiero che tento per lo più di scacciare, per il quale probabilmente non c’è speranza di sgominare l’egemonia compatta della cultura statalista e assistenzialista oggi dominante creando finalmente un’altrettanto compatta cultura liberale liberista e libertaria.

Scusate se non uso le solite distinzioni tra sinistra e destra (e destra destra o destra centro), ma appunto di questo si tratta: non credo sia più possibile arroccarsi dietro queste distinzioni stantie se si vuole davvero cercare di far crescere, in qualsiasi terreno in cui ci viene data un’opportunità, la cultura liberale.

Si perché, se l’obiettivo è questo, ovvero quello di poter diffondere delle idee che potrebbero essere (per me sono) trasversali alle distinzioni interne della destra, qualsiasi occasione in cui esiste davvero la possibilità di un confronto garantito dal rispetto reciproco, è valida.

Non so, sarà che sempre, fin da quando ero nella Sinistra Giovanile (è già, è proprio così!), a differenza di tanta gente con la quale mi confrontavo, preferisco conoscere prima di farmi un’opinione precisa; sarà che sono uscita dalla Sinistra Giovanile pur essendo rimasta ancora per un lungo periodo di sinistra, proprio perché non mi pareva riuscissero mai ad andare oltre quella che era la posizione dettata dall’ideologia, proprio perché mi sembrava non riuscissero mai ad arrivare ad una sintesi che rappresentasse una opinione critica personale che emergeva dopo aver liberamente analizzato l’informazione disponibile…sarà per questi motivi che oggi, quando riconosco questi atteggiamenti anche tra chi come me, dice di condividere le idee forti della libertà, e che poi non comprende quanto sia necessario diffonderle il più possibile in ogni contesto democratico, mi vengono i brividi.

Ritengo che la libertà di pensiero passi attraverso la conoscenza, sia essa quella che noi dobbiamo cercare di fornire per divulgare le idee liberali liberiste e libertarie, sia essa quella che tutti dovrebbero avere prima di formulare un no o un si deciso su qualunque argomento, e quindi non so dire ancora con certezza se la partecipazione di Tocqueville ad Atreju sia una mossa azzeccata, lo si potrà dire solo a posteriori, so senza dubbio però che le idee liberali possono attecchire ovunque ci sia rispetto per le idee in generale, indipendentemente dallo schieramento politico di cui si decide di fare parte, e questa, come spero molte altre in altri contesti, è un’occasione da non perdere.