Chiamami Brontolo

martedì, ottobre 17, 2006

Giampaolo Pansa e Harry Wu: due evidenze di come funziona l’ideologia comunista

Come un mese fa, anche oggi una bella notizia su quanto è liberale la sinistra radicale. Giampaolo Pansa, antifascista e storico della Resistenza, presentava ieri a Reggio Emilia il suo ultimo libro “La grande bugia”; un mese fa, Harry Wu, scrittore scappato dalla Cina dopo 19 anni di agonia nei campo di concentramento, presentava a Roma (quartiere San Lorenzo) la traduzione in italiano (dopo 15 anni dalla pubblicazione del medesimo libro in America!) del suo libero “Laogai: i gulag cinesi”; in entrambi i casi la sinistra radicale ha impedito il normale svolgimento delle conferenze utilizzando i soliti metodi illiberali che la contraddistingue: la contestazione violenta e l’impedimento con la forza della libera epressione della propria opinione se questa non è organica all' ideologia comunista.

Un mese fa Harry Wu si deve recare in una libereria di San Lorenzo per presentare il suo libro, ma viene avvertito preventivamente che alcuni non meglio identificati esponenti della sinistra radicale si sono scaraventati contro coloro che sono intervenuti per la presentazione, aggredendoli e picchiando chi non riesce a scappare. Le forze dell’ordine, intervenute troppo tardi, non riescono a mettere nessuno in stato di fermo.

Ieri Pansa si è visto arrivare, alla conferenza a Reggio Emilia per la presentazione del suo ultimo libro, i soliti esponenti della sinistra radicale che con il loro comportamento aggressivo hanno impedito il prosieguo della conferenza. La situazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno sgomberato la sala.

Ma cosa dicono di tanto assurdo nei loro libri questi due scrittori da non meritare nemmeno di essere pronunciato ad alta voce di fronte ad un pubblico interessato ad ascoltare? Ecco svelato il mistero: queste due persone (che in quanto tali comunque meriterebbero di poter esprimere liberamente le loro idee di fronte ad interlocutori interessati), sebbene attraverso esperienze totalmente diverse, mettono in discussione in qualche modo il comunismo.

L’esperienza di Wu mette in discussione, udite udite, addirittura il regime comunista della Cina, che calpesta in ogni modo i diritti umani e addirittura utilizza campi di concentramento per coloro che vengono dichiarati dissidenti (anche solo, appunto, per avere espresso una propria opinione critica verso il regime –ricorda gli stessi metodi utilizzati a San Lorenzo vero? –o per voler esercitare la libertà, per noi scontata, di culto come nel caso di Wu).

L’esperienza di Pansa invece, si permette di mettere in discussione l’intoccabile storia della resistenza italiana che pare appartenere soltanto ai comunisti, mostrando, guarda un po’, che l’antifascismo è stato esperienza plurale di quanti (liberali, democratici, repubblicani, persino monarchici,ma comunque lontani dall’esperienza comunista) abbiano difeso la libertà, anche in contrasto proprio con i comunisti che –e qui davvero Pansa si spinge troppo, troppo oltre perché i compagni estremisti possano tollerare di lasciarlo parlare –utilizzando la resistenza antifascista come base della rivoluzione, tentarono di sostituire il regime fascista con il regime comunista commettendo atti di violenza nei confronti di coloro che speravano di liberarsi di una dittatura non certo per sostituirla con un’altra.

È davvero triste vedere che esistono ancora persone che in nome dell’ideologia comunista si spingono a tali livelli di intolleranza da calpestare quelle libertà che dovrebbero essere ormai radicate nella nostra società, è triste rendersi conto di come, ancora, la propaganda di partito possa accecare completamente le persone e anestetizzare qualsiasi tipo di pensiero libero e apertura a conoscenze altre rispetto a quelle maturate fino a quel momento.

La mancanza o addirittura il rifiuto di ogni confronto perché si è convinti di detenere la verità assoluta, semplicemente tacciando di fascismo qualsiasi cosa vada contro l’ordine delle cose che ci è stato inculcata, non è certamente segno di superiorità antropologica o morale che sia, bensì di intolleranza, chiusura mentale o paura. L'unica certezza è che, qualunque sia il motivo del rifiuto del confronto, il risultato che si vorrà ottenere sarà sempre quello di cercare di reprimere quanto più possibile gli spazi per l'esercizio della libertà di opinione di chi non la pensa come noi.

E ritengo che il fatto che notizie del genere non vengano gridate dalla stampa (nelle testate online di oggi solo il Corriere riporta la notizia per Pansa e un mese fa solo la Padania e qualche giorno dopo Libero, hanno riportato la notizia per Wu), dimostra semplicemente, se ce ne fosse ancora bisogno, che purtroppo in Italia il fascismo (ops! comunismo) è ancora diffuso.

5 Comments:

Blogger Lo PseudoSauro said...

Chi volesse spingersi un po' oltre, potrebbe fino sospettare che le squadracce fasciste fossero nate per lo stesso motivo... honni soit qui mal y pense. Intanto circa 25.000 persone sono sparite dopo la fine della guerra, ma si ricordano solo quelle poche centinaia che furono uccise per rappresaglia in ossequio ad una legge, ancorche' discutibile, promulgata dalle autorita' militari e dopo attentati eseguiti da gente che si guardo' bene dal salvare degl'innocenti costituendosi. Eppure sono cose che sanno tutti, anche i partigiani "bianchi" dell'ANPI. Assassini gli uni e conniventi gli altri. Eppure anche Montanelli diceva cose simili, e De Felice, e Pisano'... almeno da 40 anni. Pansa e' una brava persona, ma e' di sinistra, dunque ha calcato poco la mano. Tra gli astanti c'erano anziani militanti comunisti che fingevano di non sapere la verita'. Questa e' stata la classe dirigente che e' riuscita a traghettare il comunismo al governo. E dopo 60 anni siamo ancora al "dagli al fascista". Lo capirebbe anche un somaro senza leggere alcun libro che c'era qualcosa di sporco. Gli autonomi li avra' ben educati qualcuno, o sono cosi' per via genetica?

10/17/2006 10:08 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sti ignoranti vengono fuori dalla scuola statale sindacalizzata.
La migliore cosa che si potrebbe fare per farli svegliare è mandarli per qualche mese nei campi di rieducazione cinesi o nordcoreani.
Quelli che secondo loro non esistono. Vedete che ritornano tutti anti-comunisti e filo-capitalisti.

10/17/2006 11:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

d'accordo per mandari in corea!
voto sì!
ciao

10/18/2006 8:04 AM  
Blogger ugofc81 said...

Scusa se faccio un`osservazione su un particolare pressoche' insignificante... che precoce Pansa! Ha partecipato alla resistenza quando aveva 8-10 anni! Neanche la Fallaci era cosi' giovane...

10/18/2006 12:58 PM  
Blogger Chiamami Brontolo said...

ugofc81: hai ragione, assolutamente, erroraccio!
correggo se non ti dispiace!

10/18/2006 2:45 PM  

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