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martedì, ottobre 03, 2006

IL Centro Destra si sbrighi a decidere di fare opposizione vera

Oggi su Repubblica una istruttiva intervista a Vincenzo Visco con un titolo assolutamente emblematico e apparentemente bugiardo come bugiarda è stata la campagna elettorale:

"Tra un anno restituiremo i soldi che chiediamo oggi"

e invece no, sono portata a credere davvero che questo governo riuscirà a farlo, per semplice strategia politica: il primo paio d’anni spremerà il più possibile, anche semmai creando malcontento (l’unico rischio è quello che la maggioranza possa sfaldarsi e il governo cadere, ma in questi mesi Prodi ha tastato il terreno più volte e avuto quindi la certezza che la maggioranza è ben salda ai sui posti di comando), poi invertirà il senso di marcia e comincerà a fare concessioni. Prima minime, poi sempre più evidenti, fino al chiarissimo e più importante segnale: abbassare le tasse, ma in modo reale e relativamente consistente un anno e mezzo massimo due prima della nuova campagna elettorale, in modo tale che il paese ne possa toccare con mano i benefici già durante la campagna stessa, la quale irreversibilmente porterà nuovamente alla vittoria il centro sinistra.

Perché? Perché l’inversione di marcia e quindi la riduzione della pressione fiscale, a quel punto non riguarderà soltanto chi per cultura ha sempre guardato a sinistra, ma anche e soprattutto il ceto medio tanto bastonato con questa finanziaria, ceto medio che spesso corrisponde anche al sistema produttivo dell’Italia.
E allora, inesorabilmente, la vittoria sarà del centro sinistra, vittoria che, se riusciranno a concretizzare tale strategia, sarà senz'altro meritata per evidente superiorità nella gestione e nel mantenimento del potere politico... la memoria degli italiani nel momento del voto ricorderà soltanto il fatto che le tasse sono diminuite durante i 5 anni del governo Prodi.

L’opposizione di centro destra ricordi le molte analisi politiche di questi mesi che indicano chiaramente come la sinistra non difetti certo di capacità politica: sviluppo, crescita e gestione del consenso a livello territoriale capillare, gestione e mantenimento del potere. Le parole di Visco in questa intervista sono una lezione palese di questa capacità.

A questo punto mi pare di riconoscere in modo chiaro che quella che oggi si presenta nelle vesti di una finanziaria fin troppo dura, e dura davvero per tutti, è forse l'ultima occasione da sfruttare da parte del centro destra per ergersi a rappresentante del malcontento generalizzato, con determinata contrapposizione al governo. Evitando di continuare a ventilare l’ipotesi di improbabili manifestazioni di piazza che le stesse analisi politiche di cui sopra indicano come non congeniali al popolo di centro destra, ma con proposte alternative su cui cercare consenso semmai anche all'interno dell'ala riformista di sinistra. Rigorosamente dopo, e solo dopo aver fatto sentire il peso politico che l’opposizione realmente si trova ad avere in parlamento.

Pena la perdita della probabile ultima occasione per riaffermare le idee liberali liberiste e libertarie (che a dire il vero non credo alberghino in modo predominante in questo centro destra) per molto molto tempo.

Pena l’appiattimento verso il basso della società con la sparizione del ceto medio produttivo, come Visco stesso afferma, indicando però la causa di tale sparizione a fattori che sono la diretta conseguenza della politica economica di questo governo (ed è gravissimo che non se ne renda conto o ancor peggio che lo sappia e demagogicamente dica che in realtà le politiche fiscali del governo lo aiutano):

"Io credo che il rischio vero, per il ceto medio, sia la scomparsa. Schiacciato tra l'impoverimento dovuto al crollo della produttività sul gradino più basso, e l'arricchimento senza freni delle categorie più abbienti al gradino più alto. Per questo l'intervento di redistribuzione che abbiamo fatto non penalizza, ma semmai aiuta il ceto medio".

Questa è davvero una brutta, brutta finanziaria.
Dico la verità, un poco ci speravo che fosse vero quanto letto su più fronti che le riforme di destra in Italia le potesse fare solo un governo di sinistra…speravo che accadesse davvero e che ci saremmo ritrovati magari con più tasse da pagare (del resto l’utilizzo della tassazione in modo pesante nella politica economica è sempre stata nel dna di Padoa Schioppa e senza dubbio anche in quello di Visco), ma almeno con una riforma decente (anche se non ottimale) del sistema pensionistico, con un’altra decente riorganizzazione della spesa pubblica snellendo almeno un poco lo stato ecc… ci avevo quasi creduto quando ho letto su media schierati a sinistra suggerimenti di questo tipo, e invece no, niente neanche questa volta, solo ed esclusivamente più tassazione certa con qualche davvero incerto beneficio ancora tutto da quantificare nell’effetto totale.

E allora con tutto ciò a cui ci si può aggrappare per fare opposizione dura perché tanta indecisione, tanto tentennamento da parte del centro destra? Spero mi sfugga qualcosa riguardo alla strategia dell’opposizione, ma ho paura che in realtà ci sia solo quel che appare: confusione. E ripeto, date le parole di Visco, questa è forse l’ultima importante occasione per provare a cambiare il corso degli eventi che fino ad ora non pare abbia trovato particolari ostacoli.

Spero che l’opposizione si faccia impaurire dalle parole di Visco abbastanza da svegliarsi dallo stato di torpore che si è impadronito di lei dopo la sconfitta elettorale. Dice Visco:

"Già a partire dalla Finanziaria dell'anno prossimo, mi impegno a ridurre ulteriormente le tasse, per tutti, e a restituire anche gli aggravi decisi quest'anno. Concentrerò le ulteriori riduzioni sull'Irpef, completando la riforma appena avviata, con un'attenzione specifica per gli incapienti e per i livelli medi. Ma lo ripeto, perché questo sia possibile occorre che tutti facciano il loro dovere. E che il Paese ritrovi la spinta morale, oltre che la crescita economica e la stabilità politica"

queste parole indicano la chiara e assolutamente percorribile strada che questo governo vuole intraprendere, con la certezza che così potrà vincere anche alle prossime elezioni, l’opposizione è davvero sicura che superata questa disastrosa finanziaria, indicata come tale anche da parte della sinistra, ci saranno altre occasioni di spaccatura sociale tanto forti da poter cavalcare e sperare di volgere le condizioni politiche a favore del centro destra?

Io ho paura di no.

1 Comments:

Blogger Diego said...

Hai conquistato l'indipendenza da JCF? ;)

10/03/2006 5:36 PM  

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