Chiamami Brontolo

lunedì, ottobre 16, 2006

Presentazione del Manifesto "Diamo un' anima libertaria al centro destra" promosso dai Riformatori Liberali: considerazioni di una simpatizzante

La sala è piccola ed è davvero gremita di gente...direi a occhio circa centocinquanta persone, che per una conferenza stampa quale voleva essere la presentazione del manifesto "Diamo un'anima libertaria al centro destra" proposto dai Riformatori Liberali, è parecchia.

Fa caldo, ma ciò non ci impedisce di rimanere ad ascoltare con partecipazione ed entusiasmo le oltre due ore di interventi che si susseguono e il cui tema dominante è appunto quello di riconoscere che la strada per recuperare consenso nel centro destra, in questo momento storico, passa attraverso l’affermazione, con rinnovata determinazione, delle idee liberali e libertarie che avevano costituito il fulcro attorno al quale erano nate Forza Italia e la Casa della Libertà.

La nuova spinta in senso libertario sembra averla data Bondi quando, nella sua relazione al Seminario di Gubbio ha dichiarato che alle ultime elezioni la Casa delle Libertà ha perso non per i circa 24 mila voti di scarto con l'Ulivo, bensì per i quasi 2 milioni di quelli persi da Forza Italia, che sono probabilmente i voti di liberali e libertari, i quali dopo 5 anni di governo di centro destra che certamente non si è distinto nell’applicazione di queste idee, si sono sentiti "traditi" dalla CDL. Benedetto Della Vedova, Marco Taradash e quasi tutti coloro che intervengono, sembrano interpretare la dichiarazione di Bondi come un forte segnale di nuova apertura alle idee liberali che negli ultimi anni, a detta dei partecipanti al dibattito, non hanno trovato spazio nemmeno per un aperto confronto.

La sana iniezione di liberalismo e antistatalismo coinvolge l’intera sala e porta a maturare una forte determinazione nel cercare di sfruttare al meglio quella che sembra una buona opportunità per creare una CDL davvero plurale, nella quale esista uno spazio anche per quest’anima evidentemente a torto dimenticata.

Qualche ora dopo la conclusione della conferenza stampa però, sfumato l’entusiasmo del momento, mi sono interrogata riguardo all’efficacia, sul piano della politico, di questa iniziativa. Pur nella speranza che il manifesto possa rappresentare davvero il nuovo trampolino di lancio per la maggiore diffusione delle idee liberali liberiste libertarie, devo dire che non vedo alcun cambiamento di scenario nel “potere contrattuale” che i Riformatori Liberali hanno nei confronti della CDL, tale da poter determinare la riuscita, questa volta, del progetto. E questa constatazione mi ha lasciato una vena di pessimismo.

Inoltre ho percepito, durante il dibattito di sabato, un forte sbilanciamento verso le libertà dell’individuo sul piano etico rispetto a quelle sul piano economico, partendo dalla constatazione che chi è antistatalista in economia non può non esserlo, per coerenza, riguardo alle scelte degli individui sul piano etico. Personalmente ritengo che insistere sulle idee liberali, per come si configura la situazione della destra attuale, sbilanciata su posizioni quasi confessionali, non sia il modo più efficace per riuscire ad ottenerle: sarebbe invece anzitutto necessario, trovare un terreno comune sul piano del liberismo e dell’antistatalismo economico, senz’altro maggiormente condiviso (almeno in teoria visto che in pratica la CDL ha già dimostrato di non bramare dal desiderio di ridurre il peso dello stato), cavalcando l’onda di malcontento provocato da questa finanziaria.

E non perché le libertà individuali sul piano etico non siano importanti, anzi, ma perché, a mio parere, la strada per raggiungerle sarebbe sicuramente spianata dall’introduzione delle libertà individuali sul piano economico date da uno stato leggero almeno in quest ambito; la diffusione dell’“abitudine” alle libertà che verrebbe a crearsi potrebbe infatti, con molta probabilità, avere come conseguenza un terreno molto più fertile per far attecchire l’accettazione delle libertà sul piano etico in un secondo momento.

In ogni caso però, qualunque sia la strategia politica dei Riformatori Liberali, per raggiungere lo scopo della condivisione anche operativa del liberalismo, del liberismo e dell’anitistatalismo sarebbe stata necessaria quanta più visibilità si riusciva ad ottenere. E quale migliore occasione della partecipazione da parte di Della Vedova al tavolo dei volenterosi organizzato da Capezzone per dimostrare anche urlando, che a destra sono loro a cercare di garantire le idee liberiste e libertarie? Lo spazio mediatico ottenuto da questa iniziativa avrebbe senza dubbio facilitato la dimostrazione, con i fatti, che esiste davvero un’anima libertaria nel centro destra e che i Riformatori potevano esserne il punto di riferimento.
Certo non sarebbe stato facile, certo non è detto che avrebbero ricevuto una visibilità tale da poter davvero diventare questo punto di riferimento, ma non ho dubbi che quanto meno avrebbero ottenuto un po' di pubblicità in più e quindi una più probabile riuscita anche di questa iniziativa.

Purtroppo però questa via per qualche ragione non è stata seguita: forse per non incrinare i rapporti con i radicali di sinistra, forse per mancanza di coraggio o proprio per mancanza di strategia politica…e quella vena di pessimismo si è fatta più forte per la sensazione che la vera occasione per catalizzare l’attenzione dei liberali di destra è stata perduta.

10 Comments:

Blogger Unknown said...

Bella cronaca, complimenti. Purtroppo il pesismismo e' raizonale, in certi casi. Dobbiamo cercare di rimediare con l'ottimismo della volonta'; esistono ancora spazi per impostare una coalizione antistatalista, unico rimedio per caratterizzare fortemente la CdL, senza sbriciolarla.

10/16/2006 3:00 PM  
Blogger a man said...

Ottimo :)

Andrea

10/16/2006 3:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ottimo (e partecipato, mi pare, cosa non scontata...) l'evento e ottima ed utile la cronaca. Direi che RL avra' chances di avere spazio quando nel centro destra saranno piu solide le convinzioni (oggi troppo spesso soffocate dalle convenienze...)

10/16/2006 4:03 PM  
Blogger Abr said...

Grazie per la cronaca; condivido pienamente l'analisi (vuoi una controprova? Certi commenti a un mio post sull'argomento, che provengono sia da Conservatori che anche da Libertari! Tutti a marcar distinguo), linko (il post) e bookmarko (il blog).
ciao, Abr

10/16/2006 4:11 PM  
Blogger Chiamami Brontolo said...

Abr il tuo post l'avevo letto, e in effetti hai perfettamente ragione: ho notato più vote da quando frequento il mondo dei blog, l'incredibile necessità delle persone di fare distinguo anche a mio parere piuttosto sciocchi. mi infastidisce e non riesco davvero a capire a cosa serve in questo momento storico.
le diversità sono un patrimonio, ma bisogna anche essere in grado di capire quando è il caso di farle valere e quando si dovrebbe passarci sopra se si condividono alcune idee di fondo, come nel caso dei libertarian, l'idea di stato leggero almeno in economia.
lavoriamo su questo, una volta raggiunto questo obeittivo discutiamo pure di tutte le possibili differenze!
sullamela: grazie, per ora la cosa migliore da fare anche nel nostro piccolo è infatti diffondere il più possibile le idee liberiste libertarie per rendere appunto più solide queste idee; sicuramente, come dice JCF ci sono spazi da sfruttare...ma per favore sfruttiamoli!

10/16/2006 4:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ma questo chiamami Brontolo...mi sa che l'ho già visto da qualche parte.... :-) (ma quanto è bravo, sarà un professionista?!)
Ciaooooo

10/16/2006 6:14 PM  
Blogger Chiamami Brontolo said...

Cantor, da te come da a.man il complimento fa tre volte più piacere, data l'elevata qualità dei vostri blog.

10/16/2006 6:20 PM  
Blogger Riccardo Gallottini said...

I distinguo sono frutti di dibattito politico. Meno male che ci sono i "distinguo". Ciao ragazzi

10/16/2006 10:07 PM  
Anonymous Anonimo said...

hai scritto quel che avrei voluto scrivere. ma non ne ho avuto il coraggio.
brava brontolona!
però che tristitudine mi ha messo
:(

10/16/2006 10:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

Purtroppo secondo me i liberali soffrono di un atteggiamento storico di troppa moderatezza. Credo, che bisognerebbe appoggiarsi a persone che abbiano anche la voglia di esporsi, e non di esporre teorie ad un gruppetto di persone.

10/24/2006 1:53 PM  

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