Chiamami Brontolo

giovedì, gennaio 18, 2007

Ma perché in queste situazioni viene sempre fuori il peggio della destra?

Ma è mai possibile che con tanti e tali motivi per contestare Prodi e il suo governo (più tasse per tutti, difesa ad oltranza degli interessi di coloro che lo supportano, menzogne palesi su qualsiasi argomento, inadeguatezza politica su ogni fronte; incapacità persino di agire positivamente e strutturalmente nell’unico intento condivisibile ovvero l’aiuto ai più deboli) la destra che lo contesta, e che quindi riesce ad avere uno spazio sulla prima pagina del Corriere online, sia quella che gli è contro per i pacs?

Ma è mai possibile che si continui a prestare bellamente il fianco a chi vuole dipingere la destra solo ed esclusivamente come bacino di intolleranti e incapaci di farsi portatori delle libertà di scelta degli individui nella sfera privata?

È possibile che invece di contestare l’ingerenza dello stato anche sulle scelte personali degli individui proposta da questa maggioranza di sinistra attraverso i pacs, che altro non sarebbe se non una proliferazione di leggi che certamente non rendono liberi (permettetemi comunque di dire che personalmente, piuttosto del radicamento nella situazione di diritto attuale preferisco i pacs), non si riesca ad opporre una politica che difenda la vera libertà individuale di disporre dei propri beni e dei propri diritti acquisiti come si ritiene più opportuno stipulando contratti liberi tra le parti (e quindi finalmente proporre la difesa della sacrosanta volontà degli omosessuali e non solo loro, di decidere chi volere a fianco in ospedale, di decidere a chi dare la propria pensione, o la propria eredità ecc…) anziché introdurre nuovi istituti giuridici che male si presterebbero alle mille esigenze personali e ai mille casi individuali?

È mai possibile che si sia così ottusi da dire no ai pacs arroccandosi su posizioni ormai anacronistiche facendo la figura degli intolleranti quando basterebbe proporre libertà anzichè leggi anche per ovviare a quell'"inconveniente" che, per alcune aree sia di destra che di sinistra (in cui naturlamente non posso riconoscermi),è il matrimonio gay ? Per di più se si pensa che nemmeno il governo in carica sta facendo poi molto per procedere nella strada dei pacs continuando soltanto a parlarne e perciò stesso dando la parvenza di interessarsene (visto che non vi è accordo nella maggioranza) quando se si volesse davvero lo spazio legale per agire in tal senso senza cambiare praticamente nulla ci sarebbe gìà?!?!

12 Comments:

Blogger Unknown said...

Parole sante. Purtroppo destra e sinistra condividono un atteggiamento da tifo calcistico: si trovano su un terreno e cominciano a contenderselo, senza quasi valutare i meriti delle proposte.
Hai identificato in pieno l'errore madornale del centrodestra: lasciarsi sempre trascinare in polemiche sterili, dibattendo le soluzioni sbagliate a questioni reali, invece di proporre soluzioni coerenti con la propria filosofia, e poi lasciare che siano gli elementi più beceri a far sentire la propria voce

1/19/2007 9:42 AM  
Anonymous Anonimo said...

Sei fuori strada: conoscere per deliberare.
AG era fuori la "Cattolica" per dire come Prodi che guida un Governo che si appresta a fare i Pacs sia in contrasto con la dottrina Cattolica? Understand?
PS: sui pacs la posizione ideologica ce l'ha la sinistra. noi difendiamo la costituzione e il buon senso, dato che i Pacs sono un mostro giuridico che non serve a nulla se non a soddisfare chi vede nei Pacs un feticcio ideologico. GM

1/19/2007 12:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

Verissimo cara! E mi sono bastate le performances ieri ed oggi di Buttiglione in TV (Porta a porta e Omnibus) per accorgermi di quanta pesante faziosità ci sia, in chi arriva dire che 'la famiglia serve per tutelare i figli'. Con buona pace di chi si sente famiglia anche se di figli non ne ha...
Il problema dei pacs è che alcuni integralisti di destra (e non solo...) discutono con alcuni integralisti di sinistra. Probabilmente basterebbero poche e snelle norme che tutelino i conviventi in moltissime situazioni di routine, invece si va allo scontro di religione per fare come nel Gattopardo: 'che tutto cambi perchè tutto resti come prima'....

1/19/2007 1:11 PM  
Blogger Mariniello said...

In effetti Buttiglione non ci è di aiuto nel portare avanti la nostra battaglia di contrarietà ai PACS...

1/19/2007 1:57 PM  
Anonymous Anonimo said...

Quanto hai ragione... sono sconsolato.

1/19/2007 2:17 PM  
Anonymous Anonimo said...

No alla statalizzazione delle convivenze, no ai Pacs!
Ps: io non sono credente, ma le posizioni di Buttiglione a proposito della famiglia sono senza alcun dubbio ragionevoli.

1/19/2007 4:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io sono di destra e contrario ai PACS. Perciò, comunque, non mi sento di essere nel peggio della destra.

1/19/2007 5:21 PM  
Blogger Chiamami Brontolo said...

la mia voleva appunto essere una proposta alternativa ad una ulteriore statalizzazione, semplicemente aumentando le libertà individuali (quelle relative alle scelte personali di chia volere in ospedale e a chi dare i propri soldi) senza intervenire inserendo ulteiori istituti giuridici che diventerebbero inutili con queste libertà.
voi di questa destra che dice solo no ai PACS cosa proponete? non l'ho capito

1/19/2007 5:50 PM  
Anonymous Anonimo said...

Mi pare chiaro cosa propongono (compreso l'anonimo che ama Buttiglione...contento lui...): l'immobilismo culturale...
Dire comunque che Buttiglione è ragionevole quando afferma che la famiglia ha senso solo per i figli, vuol dire sputare addosso alle centinaia di migliaia di coppie senza figli che non sono 'degne' di potersi considerare 'famiglia'...
Anzi Buttiglione sostiene che non c'è proprio niente da cambiare perchè il nostro ordinamento già prevede gli strumenti per agevolare i diritti delle coppie di fatto: offensivo e bugiardo, quindi...

1/19/2007 5:54 PM  
Blogger Mariniello said...

@ Chiamami Brontolo: http://nopacs-siliberta.blogspot.com/
>Si vede che non mi segui... Ci considerate dei trogloditi a noi di Azione Giovani? :@

1/19/2007 6:26 PM  
Anonymous Anonimo said...

X CHIAMAMI BRONTOLO

In linea di principio sono d’accordo con te. Le coppie conviventi (etero e omo) dovrebbero poter risolvere i loro problemi per via privatistica senza pretendere alcun riconoscimento pubblico. Se ci sono degli ostacoli a che ciò avvenga, è giusto che il legislatore li rimuova.


X INYQUA

Buttiglione dice una cosa molto semplice e, mi spiace per te, assolutamente ragionevole: è giusto che soltanto le coppie eterosessuali godano di un riconoscimento pubblico perché queste svolgono una funzione sociale fondamentale che è quella di generare, accudire ed educare i figli. In altre parole, esse garantiscono la sopravvivenza della specie e la continuità storica della Nazione (scusami se è poco!). Lo strumento attraverso il quale operare questo riconoscimento già esiste ed è il matrimonio. Dunque, non c’è alcuna necessità di introdurre altri istituti giuridici.
Questo non è immobilismo culturale, ma semplice buon senso!

1/19/2007 6:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

un prete celebra il matrimonio civile di una divorziata
Un matrimonio civile celebrato da un sacerdote che, con il suo gesto, vuole invitare la Chiesa a mettere da parte l’“accanimento giuridico” per “ritrovare il Vangelo”. Il fatto è accaduto a Padova, lo scorso 13 gennaio, quando don Albino Bizzotto (presidente e fondatore dei Beati i costruttori di pace, associazione cattolica da più di vent’anni impegnata sui temi della pace e del disarmo), nella sala Paladin di Palazzo Moroni (sede del municipio), ha celebrato il matrimonio civile di Emma e Luigino.

I due coniugi si sarebbero volentieri sposati in chiesa, con rito religioso, ma la disciplina ecclesiastica non lo permetteva perché Emma è divorziata. E così don Bizzotto, d’accordo con la coppia che conosce e segue da tempo, ha chiesto la delega del sindaco per poter celebrare lui il matrimonio civile, visto che non poteva benedire le nozze secondo il rito cattolico. E nelle poche parole dette durante il matrimonio, che è durato un quarto d’ora, don Bizzotto ha implicitamente invitato la Chiesa ha rivedere le sue posizioni: “Carissimi Emma e Luigino – ha detto agli sposi – sono contento di essere vostro testimone qualificato. Lo sarei stato volentieri in chiesa con una eucaristia. Ancora non è possibile secondo la legge della chiesa; visto che ciò mi è consentito dalla legge civile, lo faccio volentieri. Per affermare che le persone vengono prima di ogni legge; non sono le persone per la legge, ma la legge per le persone”. Di seguito una nostra intervista a don Albino Bizzotto.


D: Don Albino, come le è venuto in mente di celebrare un matrimonio civile?

R: La situazione è nata quasi per caso. Sono venuti all’eucaristia in comunità sabato 6 gennaio e ci hanno annunciato che il sabato successivo, il 13, si sarebbero sposati in Comune, dal momento che non potevano sposarsi in chiesa visto che lei era divorziata. Poi, chiacchierando durante la cena, lui mi ha spiegato che qualsiasi cittadino può fare da pubblico ufficiale, e quindi celebrare il matrimonio civile, se ha la delega del sindaco. Io non sapevo che ci fosse questa possibilità, credevo che fosse permesso solo ai membri dell’amministrazione. Allora mi hanno proposto di officiare il rito – anche perché siamo amici, ci conosciamo e li seguo da tanto tempo – e io ho accettato, visto che non mi era possibile celebrare l’eucaristia, come invece avrei desiderato e come spero di poter fare presto.


D: Durante la celebrazione del matrimonio lei ha detto, riferendosi alla legge ecclesiastica che vieta alle persone divorziate di risposarsi in Chiesa, che “le persone vengono prima di ogni legge” e che “non sono le persone per la legge ma la legge per le persone”…

R: Sì, perché il sacramento consiste nell’amore che si vogliono le persone: dovunque ci sono due persone che si amano, il Dio di Gesù Cristo fa corpo con questa realtà. E noi sacerdoti non siamo quelli che possiedono il sacramento ma coloro che annunciano il Vangelo all’interno del sacramento. La Chiesa, per mantenere salde e assolutizzare tutte le sue leggi, rischia poi di perdere le persone, a vari livelli. Io avverto forte la necessità che la Chiesa ritrovi il Vangelo, mentre invece sta cadendo in una sorta di ‘accanimento giuridico’ che riduce le persone a categorie inquadrate e squadrate secondo i termini di legge.


D: Nelle sue parole e nel suo gesto non c’è intento polemico, ma sicuramente si tratta di una provocazione positiva…

R:Certamente. E proprio per questo ho scelto prima di farlo e poi di dirlo.


D: Si augura che qualche cosa cambi nella Chiesa?

R:Spero vivamente che anche nella Chiesa si cominci a fare una riflessione sulla scelta di tenere salde le leggi senza interrogarsi e confrontarsi sulle persone. Il Vangelo non può essere utilizzato come una ‘mazza’ contro le persone, ma va annunciato come la grande novità per cui le persone sono provocate ad essergli fedeli.

from:

http://guerrillaradio.iobloggo.com/archive.php?eid=1464

1/22/2007 7:27 AM  

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