L’investitura della Cosa Rossa viene direttamente da Dio
Dopo le dichiarazioni del Papa di ieri “ la precarietà del lavoro è un’emergenza etica e sociale”, è definitivamente chiaro quale parte politica abbia vinto all’intero del Vaticano.
Dalla sinistra massimalista arrivano cori di applausi al Papa e alla sua ritrovata lungimiranza e intelligenza, tanto che i giornali di estrema sinistra azzardano addirittura che la Cosa Rossa è direttamente investita da Dio.
Dalla sinistra massimalista arrivano cori di applausi al Papa e alla sua ritrovata lungimiranza e intelligenza, tanto che i giornali di estrema sinistra azzardano addirittura che la Cosa Rossa è direttamente investita da Dio.
E chi può biasimarli: se il Papa rappresenta Dio in terra, e il Papa dà ragione alla sinistra massimalista, per la proprietà transitiva….
Ma a parte la solita ipocrisia della sinistra sulla quale non vale la pena di dilungarsi, ciò che non mi piace per niente è il fatto che una persona che in qualche modo è una figura istituzionale che vive da qualche anno in uno stato in cui l’argomento della flessibilità (o precarietà come usa dire la sinistra massimalista e oramai il papa perfettamente allineato) del lavoro introdotta dalle riforme Treu e in seguito Biagi è talmente delicato e dibattuto da aver provocato morti e da scatenare anche oggi violenza, possa intervenire in questo dibattito con tanta leggerezza alimentando appunto la componente più violenta del dibattito. Posso arrivare a capire che un papa intervenga su temi etici che rappresentano il fondamento stesso della fede cattolica (la difesa della vita in tutte le sue forme ad esempio), ma che si improvvisi anche “economista” e si esprima su argomenti tanto delicati senza capire nulla proprio non mi va giù.
E ancor più fastidioso è vedere che a destra tutto tace, nessun commento su queste parole-bomba anche da chi cerchiamo di ruffianarci da sempre facendo anche scelte improponibili per poter raggiungere questo obiettivo….Quando ci sveglieremo concentrandoci anziché sull’ottenimento del placet dalla chiesa sui veri problemi e su una linea che ci porti sulla strada del “liberalismo” vero?
A maggior ragione alla luce di queste dichiarazioni, che mostrano una chiesa che guarda a sinistra e un Papa-burattino nelle mani di gerarchie ecclesiastiche potenti, che probabilmente propendono posizioni vicine alla teologia della liberazione.
Ma a parte la solita ipocrisia della sinistra sulla quale non vale la pena di dilungarsi, ciò che non mi piace per niente è il fatto che una persona che in qualche modo è una figura istituzionale che vive da qualche anno in uno stato in cui l’argomento della flessibilità (o precarietà come usa dire la sinistra massimalista e oramai il papa perfettamente allineato) del lavoro introdotta dalle riforme Treu e in seguito Biagi è talmente delicato e dibattuto da aver provocato morti e da scatenare anche oggi violenza, possa intervenire in questo dibattito con tanta leggerezza alimentando appunto la componente più violenta del dibattito. Posso arrivare a capire che un papa intervenga su temi etici che rappresentano il fondamento stesso della fede cattolica (la difesa della vita in tutte le sue forme ad esempio), ma che si improvvisi anche “economista” e si esprima su argomenti tanto delicati senza capire nulla proprio non mi va giù.
E ancor più fastidioso è vedere che a destra tutto tace, nessun commento su queste parole-bomba anche da chi cerchiamo di ruffianarci da sempre facendo anche scelte improponibili per poter raggiungere questo obiettivo….Quando ci sveglieremo concentrandoci anziché sull’ottenimento del placet dalla chiesa sui veri problemi e su una linea che ci porti sulla strada del “liberalismo” vero?
A maggior ragione alla luce di queste dichiarazioni, che mostrano una chiesa che guarda a sinistra e un Papa-burattino nelle mani di gerarchie ecclesiastiche potenti, che probabilmente propendono posizioni vicine alla teologia della liberazione.